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Le perdite dimenticate, le persone e i luoghi

Le perdite dimenticate, le persone e i luoghi - Società per la Cremazione

A Palazzo Giordani dal 27 febbraio  fino al 23 marzo 2014 la mostra del fotoreporter Sandro Capatti, promossa da Socrem Parma in collaborazione con la Provincia di Parma. Aperta lunedì e giovedì 8-18, martedì, mercoledì e venerdì 8-14.

 

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C’è un legame molto stretto fra la natura e Socrem Parma, associazione che promuove nella nostra provincia la cultura della cremazione. Perché essere dato alle fiamme vuol dire entrare nel ciclo perenne della natura che bisogna difendere e conservare nella bellezza. A questo tema è dedicata la mostra Le perdite dimenticate: comparse e scomparse nel quotidiano di persone e luoghi che si è aperta il 27 febbraio 2014 a Palazzo Giordani.

Nata da un’idea di Socrem l’esposizione propone le immagini del fotoreporter Sandro Capatti: 15 scatti in bianco e nero che raccontano l’abbandono di luoghi e persone, ma anche di fatti e circostanze. Dimenticanze che confinano nel limbo esseri umani e spazi privandoli della memoria che permetterebbe loro di esistere.

 

“Vogliamo dare un messaggio di cultura, parlare della morte o dei luoghi che stanno finendo di essere vivi, per fare in modo che l’interesse nel recupero di questi luoghi crei bellezza e le persone  pensino alla loro vita, che va vissuta nella sua interezza, in luoghi di bellezza”– ha detto oggi Rocco Caccavari presidente di Socrem durante la conversazione con Iutta Bologna. La psicologa e psicoterapeuta presso l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma ha approfondito il tema della relazione con la morte fornendo molti spunti riflessione  in particolare sulla necessità di considerare e vivere la vita nelle sfaccettature anche dolorose. “La morte determina un prima e un dopo, in quel momento diventiamo un’altra persona”. 

 

A questo momento di dialogo è seguito quello istituzionale, con l’assessore alla Cultura della Provincia Giuseppe Romanini: “Socrem ci propone una riflessione importante sull’oggi e sul tempo che trasforma le cose, la vita, e come essa si sviluppa nella nostra comunità”.

 

Caccavari e Capatti hanno poi commentato le foto accompagnati dalle letture di Simone Baroni, attore, che ha letto brani da Cecità di Saramago, Le città impossibili di Calvino e una poesia di Pier Paolo Pasolini.  

 

Ho cercato di scegliere un filo conduttore sul tema che mi aveva posto Socrem – ha spiegato a margine della mostra Sandro Capatti - e facendo riferimento anche a fatti di cronaca, a luoghi presenti e non presenti, di portare alla luce quello che la gente fa finta di non vedere come l’ingiustizia o l’abbandono”.